Un’iniziativa all’insegna della cooperazione, della responsabilità e dell’innovazione quella intrapresa da un gruppo di dodici cooperative del sistema Legacoop che ha ad oggetto la produzione di mascherine per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19. Produzione che, a seguito di una riconversione dell’attività da parte delle imprese, ha aperto i battenti il 25 marzo, con una prima realizzazione, poi ampliabile, di uno stock di 400.000 mascherine, con disponibilità di consegna già dal 26 marzo.
Il progetto di intervento, sostenuto con un finanziamento di 100mila Euro da Coopfond, il Fondo di promozione di Legacoop, vede come capofila le Cooperativa CSC di San Cesario sul Panaro (MO) e la Coop sociale Progetto Quid di Verona, ed è stato attivato per rispondere in modo concreto e collaborativo all’emergenza sanitaria che trova proprio nella mancanza di mascherine uno dei principali fattori di criticità al contrasto del diffondersi dell’epidemia, sia in ambito ospedaliero e sanitario sia in tutti i settori dove operano imprese che, in base alla vigente normativa, sono chiamate a continuare ad erogare i propri servizi, quali le pulizie e la sanificazione, l’autotrasporto e la logistica, le cooperative sociali e quelle che operano nel settore agroalimentare, ecc. e che grazie alla disponibilità di mascherine possono continuare a svolgere le loro attività.
“Cooperazione tra cooperative è uno degli storici principi su cui si basa il movimento cooperativo fin dalla sua costituzione. – dichiara il Presidente di Legacoop, Mauro Lusetti – Ancor più prezioso e prioritario in un periodo di grave emergenza sanitaria, economica e sociale. L’iniziativa messa in campo ne è una concreta dimostrazione, un esempio della cooperazione che non si ferma”.
Le mascherine in produzione saranno di cotone e dotate di un doppio meccanismo con un trattamento Antimicrobico non migrante e ad azione meccanica, che agisce quindi forando meccanicamente la parte cellulare del microorganismo entrando a contatto con circa 25.000 “aculei”, e un trattamento Waterproof, quindi antigoccia, che garantisce l’impermeabilizzazione del tessuto e quindi blocca il passaggio di gocce o di salivazione dall’utente all’ambiente e viceversa.
“Innovazione quindi alla base del progetto, non dimenticando però per gli aspetti legati alla sostenibilità. – dichiara Gianluca Verasani, responsabile del settore industriale di Legacoop Produzione e Servizi, che ha curato l’avvio del progetto –Il tipo di tessuto utilizzato prevede fino a 100 lavaggi a mascherina, con evidente risparmio negli approvvigionamenti e con un occhio attento alla sostenibilità”.
Oltre alla cooperativa CSC e Progetto Quid hanno aderito al progetto dal Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Calabria e Sicilia, le cooperative Centro Moda Polesano, Giotto, Di Tutti I Colori, Porto Alegre, Art Lining, Princess Più, Beta Due, Arnera, Orchidea Blu, Le Camiciaie.
Tra le cooperative della rete si inserisce quindi anche Art Lining, workers buyout di Reggio Emilia specializzata nella produzione di interni per cravatte, che in queste settimane ha convertito la produzione per rispondere all’emergenza in atto.
“Anche Legacoop Emilia Ovest si è impegnata molto per raggiungere questo obiettivo in termini di coordinamento e organizzazione della filiera” – sottolinea il presidente Edwin Ferrari – “Grazie alla creazione della rete cooperativa riusciamo ad andare incontro alle esigenze di protezione delle persone impegnate sul campo quotidianamente. Nel nostro territorio è coinvolta la cooperativa workers buyout Art Lining, che fin dall’inizio della sua attività ha dato grande prova di professionalità e passione, ora al servizio della nuova produzione”.
Tutte le imprese interessate all’acquisto delle mascherine possono prenotare il proprio ordine contattando direttamente la cooperativa CSC p.ferrari@csc-italy.com e la cooperativa QUID chantal.marchetti@progettoquid.it