A Reggio Emilia si è costituita una Consulta permanente per la legalità, presentata il 29 giugno nella ssala Tricolore.
La consulta dovrà supportare le politiche territoriali finalizzate alla prevenzione del crimine organizzato e della corruzione, e promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. “Nasce dalla volontà di non disperdere il patrimonio di conoscenza e consapevolezza maturato a seguito delle indagini e del processo Aemilia – si legge in una nota del Comune – e si occuperà della messa a sistema delle informazioni derivanti dagli atti processuali e della condivisione delle attività promosse su temi come la lotta all’infiltrazione mafiosa, la promozione della legalità e la diffusione di buone pratiche in tema di trasparenza amministrativa e vigilanza. L’organo sarà supportato da un comitato scientifico composto da professionisti esperti in materia di criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose sul territorio Emiliano-romagnolo e gestione dei beni confiscati”.
Gli enti promotori dell’iniziativa sono 24, tra cui la nostra associazione. Oltre a Comune e Provincia di Reggio Emilia, ne fanno parte le unioni dei comuni Bassa reggiana, Colline Matildiche, Terre di mezzo, Tresinaro Secchia, Val d’Enza, Pianura Reggiana e Appennino reggiano, la Camera di commercio, le associazioni di categoria, i sindacati e il forum del terzo settore. Invitati permanenti saranno le forze dell’ordine e gli enti del territorio impegnati sui temi dell’antimafia e della promozione della legalità.
“Un’iniziativa necessaria in cui crediamo con fermezza e alla quale arriviamo portando qualche dote importante” dichiara Andrea Volta il nostro presidente.
“Noi partiamo dalla condivisione dell’indagine condotta nel nostro territorio l’anno scorso dal professor Nando dalla Chiesa e dal suo staff, presentata il 28 apirle 2017 nell’evento pubblico “Uniti nella legalità”. Con questo lavoro abbiamo voluto dare una risposta ad alcune domande impellenti: perché la nostra Emilia è stata presa di mira da una infiltrazione così strutturata della malavita organizzata? Sicuramente è una terra ricca e appetibile, ma perché non c’è stata sufficiente allerta e consapevolezza? Capire il come e il perché è un dovere della classe dirigente, sia politica che economica. L’inchiesta Aemilia è stato uno shock pesantissimo per il nostro sistema, costruito su una politica riformista, il buon governo degli enti locali, lo straordinario servizio fornito dal welfare pubblico e la forte presenza cooperativa. Grazie al prezioso lavoro del presidente onorario di Libera e del suo staff universitario abbiamo consegnato alla comunità una ricerca sociologica significativa basate su interviste mirate a protagonisti economici e politici del nostro territorio”.
“Diverse nostre cooperative inoltre” – conclude Volta – “si sono adoperate per ottenere il riconoscimento del rating legalità, attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Come movimento cooperativo, grantiamo quindi la nostra piena collaborazione e sostegno alla Consulta”.