Il Covid 19 non fermerà la solidarietà. E’ questa la promessa di Boorea e dei suoi partner che, rinviando l’organizzazione in presenza della Grande Cena 2020, non hanno deposto le armi perché mai come oggi c’è bisogno di quell’eccezionale progetto di solidarietà che in vent’anni è stato in grado di raccogliere oltre 400mila euro destinati alle comunità emiliane e ai luoghi del pianeta che ne hanno più bisogno (Siria, Brasile, Somalia, Cambogia, Madagascar, Palestina, Romania, Bolivia, Argentina e altri).
Inizia così a partire dal 2 dicembre una lunga campagna di raccolta fondi che si protrarrà fino alla fine di maggio 2021 quando, pandemia permettendo, ritornerà la Grande Cena con una nuova formula. Non più un unico appuntamento (che tradizionalmente si sarebbe dovuto tenere proprio in questo periodo al Salone delle feste di Correggio) ma ben 10 cene all’aperto, che si terranno dal 20 al 23 maggio. Appuntamenti diffusi su tutto il territorio provinciale: dalla Montagna alla Bassa, passando come sempre per Correggio, con un evento finale che sarà ospitato nella cuore della città, in una piazza del centro storico di Reggio Emilia. I protagonisti saranno i volontari, che metteranno a disposizione circoli Arci e i centri sociali Ancescao, le cooperative e i loro soci, il Binario49 di via Turri, ma anche alcuni ristoratori come Giovanni Mandara, il “Pizzaiuolo on the road” anima della Piccola Piedigrotta di corso Cairoli, negli ultimi anni sempre presente alla Grande Cena. Obiettivo della campagna solidale è il sostegno a iniziative fortemente legate al territorio ma anche a progetti cooperazione internazionale.
“Vicini alle persone, aperti al mondo. E’ il motto che guida la Grande Cena – spiega Stefano Campani, direttore di Boorea – e in linea con questo assunto abbiamo deciso di non fermarci e opporre alla distanza che impone il virus, la vicinanza e la cura di quei valori che da sempre rappresentano il Dna della Grande Cena e dei suoi partecipanti. Il tempo della vicinanza fisica tornerà – continua Campani- ma in attesa di ritrovarci a tavola con il cibo preparato dalle nostre rezdore, che lavorano spalla a spalla assieme alle chef e agli chef, Boorea in collaborazione con Arci e Auser propone una lunga campagna di raccolta fondi che traghetterà il progetto fino al tempo in cui sarà possibile ritrovarsi in presenza nel mese di maggio 2021”.
Mai come in questi mesi il nostro futuro migliore è legato a quello degli altri. Ne è convinto il presidente provinciale di Arci Daniele Catellani che racconta: “Il Covid 19 sta evidenziando le nostre fragilità fisiche ma è anche un monito a non disperdere il senso di unità. E’ il tempo di conciliare i sentimenti di fatica che stiamo vivendo con una assunzione di responsabilità collettiva. E’ un tempo di resistenza quello che stiamo vivendo. Una maratona che ci porta anche a prenderci cura di noi stessi come comunità e a preservarne i valori fondativi. Quando tutto sarà finito rischiamo di veder ridotto in macerie quello che abbiamo costruito in tanti anni. Mi riferisco ai presidi di partecipazione e democrazia che caratterizzano da sempre le nostre terre”.
Fino alla fine di maggio 2021 si raccoglieranno fondi per la Fondazione Dopo di Noi di Correggio, per i circoli e i centri sociali Arci e Ancescao della provincia di Reggio Emilia e si proseguirà nell’opera di sostegno al progetto del Centro Missionario Diocesano pro Amazzonia intrapresa già dal 2012.
Per sostenere i progetti della Grande Cena di Boorea è possibile fare una donazione sul conto corrente numero IT 30R0103012802000000085164 intestato a Boorea, scrivendo nella causale “Grande Cena”.