Salute, crescita e occupazione rientrano tra gli obiettivi chiave dell’Agenda 2030 dell’Onu. Saperli affrontare con coerenza è un impegno a cui CIR food ha risposto con il piano di welfare aziendale “NoixNoi”, pensato per rispondere ai bisogni degli 11.500 dipendenti favorendo la qualità della vita, non solo in azienda. Grazie a questo progetto l’impresa cooperativa CIR food, fra le maggiori società italiane di ristorazione, ha ricevuto il Premio della Regione Emilia-Romagna per la responsabilità sociale d’impresa, giunto alla 2° edizione e dedicato agli “Innovatori responsabili” che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile.
Con il Premio nella categoria “L’impresa per la qualità della vita”, è stata riconosciuta a CIR food la coerenza di un percorso di sostenibilità interna che mette al centro la persona, la sua sicurezza e il rispetto per l’ambiente. Su questi valori l’impresa ha costruito insieme ai propri lavoratori un modello di welfare aziendale su misura, partendo da bisogni reali di conciliazione vita-lavoro e dal sostegno alla famiglia.
Un progetto premiato per “l’approccio multi-stakeholder, che ha dato vita ad un complesso organico di azioni di welfare aziendale diversificate e attente ai mutamenti sociali e demografici, a beneficio della qualità della vita dei dipendenti e delle loro famiglie”, per citare le motivazioni del Premio della Regione Emilia-Romagna. Alcuni esempi: ai genitori sono garantiti permessi straordinari per l’inserimento sco-lastico dei figli. Il congedo parentale dei neo-papà è retribuito al 50% rispetto al 30% previsto per legge. I lavoratori che sono già nonni hanno due periodi di aspettativa di tre mesi ciascuno per accudire i nipoti. Sono previsti anche periodi di ferie prolungati per rientrare nel paese di origine e aspettative non retribuite per assistere i familiari.
Il piano “NoixNoi” prevede inoltre un pacchetto di assistenza sanitaria integrativa e uno sportello sociale aperto tutti i giorni. A ciò si aggiungono gli strumenti di sostegno economico ai soci lavoratori. Lo scorso anno CIR food ha erogato circa 1 milione di euro in anticipi del TFR anche per motivi non previsti dalle legge e prestiti, destinati soprattutto a spese sanitarie o all’acquisto dell’auto e della casa, a dimostrazione dell’efficacia dei servizi offerti. Il progetto di welfare aziendale di CIR food è stato valutato infatti non solo sulla base del coinvolgimento della comunità aziendale, ma anche sugli impatti positivi generati e sulla replicabilità in altri contesti. Si tratta dunque di un modello aperto a integrazioni e nuovi servizi, a cui quest’anno CIR food ha aggiunto un altro tassello. Ai 6500 soci dipendenti è stato infatti consegnato nel mese di ottobre il “buono cultura” da spendere in libreria, per il quale l’impresa ha stanziato un investimento di 330.000 euro. Questa, prima di una serie di iniziative, rappresenta la volontà di CIR food di continuare a investire sulla crescita culturale dei propri soci, nella certezza che ne avranno beneficio lo sviluppo e il progresso della cooperativa, ma anche della comunità e dell’intero Paese.