Pur condividendo l’impianto generale del nuovo codice degli appalti, approvato dal Cdm dello scorso venerdì, appaiono necessarie alcune modifiche senza le quali si rischia un peggioramento delle condizioni produttive e di lavoro.
Questa la posizione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Produzione e Lavoro (Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) sul nuovo Codice degli Appalti, definito dal Consiglio di Stato e approvato dal Consiglio dei ministri, atteso ora in Parlamento per l’esame consultivo.
Il nuovo Codice può rappresentare, finalmente, una riforma strutturale per dare impulso al mercato dei lavori, servizi e forniture con un sistema di regole chiare che permetta la leale competizione tra le imprese aumentando la qualità dei lavori e dei servizi resi, ma per farlo è necessario agire per risolvere alcune criticità che rischiano di comprometterne l’efficacia.
Tra le principali richieste dell’Alleanza:
- Prevedere nella revisione prezzi l’adeguamento dei rinnovi dei CCNL comparativamente più rappresentativi con gli opportuni accorgimenti per evitare eventuali distorsioni: in assenza di questa norma – che era presente nella legge delega su proposta dell’Alleanza delle Cooperative e che incomprensibilmente non è stata inserita nel Codice – sarà ulteriormente compromesso il potere d’acquisto dei lavoratori;
- Non estendere il sistema SOA al settore dei servizi, in quanto rappresenta un ulteriore costo a carico delle imprese che non garantisce una maggiore qualificazione degli operatori. Riteniamo sia più valido confermare l’attuale sistema di qualificazione;
- Consolidare il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, senza la soglia massima del 30% per la componente di punteggio attribuibile all’offerta economica, rischia di far rimpiombare il mercato nell’incubo dell’utilizzo massiccio del massimo ribasso;
- Rivedere la disciplina, carente e peggiorativa rispetto al vigente Codice dei contratti, dei consorzi di società cooperative: strumenti indispensabili per l’accesso al mercato di numerose micro, piccole e medie imprese italiane;
- È fondamentale, anche nell’ottica di attuazione del PNRR, procedere in tempi brevi alla qualificazione delle stazioni appalti: la qualificazione della domanda è condizione ineludibile per qualificare l’offerta e il rispetto dei tempi di gara è un elemento essenziale per la vita delle imprese;
- Assicurare la concreta funzionalità dell’istituto dell’archeologia preventiva, in quanto fondamentale bilanciamento tra ammodernamento infrastrutturale e tutela del patrimonio archeologico;
- Procedere ad una revisione della disciplina dell’illecito professionale, in particolare con riferimento alla durata, all’obbligatorietà dell’esclusione, agli obblighi dichiarativi e alla tutela del diritto alla difesa;
- Prevedere la sospensione delle fideiussioni quando i tempi di gara stabiliti non vengano mantenuti. Il rispetto dei tempi di gara è un elemento essenziale per la vita delle imprese e i costi dei ritardi non possono ricadere sulle imprese.
Le Associazioni esprimono inoltre forte preoccupazione per l’ipotesi di reintrodurre la possibilità di attivare subappalti a cascata senza alcun limite: un sistema che apre le porte all’illegalità, soprattutto nel settore edile.
L’Alleanza auspica dunque che da qui all’approvazione il governo ascolti gli stakeholders attraverso una consultazione seria, non basata solamente sull’invio di istanza tramite un form online. Servono incontri e un dibattito con il coinvolgimento ampio di imprese e lavoratori.