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Coop. 100 Laghi: una storia di ospitalità, solidarietà e sostegno ai profughi ucraini

La solidarietà fa squadra, è il caso di dire per descrivere una bella storia umana, in questa fase così drammatica per il popolo ucraino. All’ostello di Corniglio gestito dalla cooperativa 100 Laghi sono ospitati i profughi ucraini arrivati a Parma, grazie all’iniziativa messa in campo dalla squadra di rugby Le Zebre che si è attivata per portare in salvo le famiglie dei giocatori del Polytechnic Rugby Club di Kiev. 49 persone, tra cui donne, i loro bambini e le nonne sono stati raccolti lunedì 7 marzo a Barabas, al confine tra l’Ungheria e l’Ucraina, e portati in pullman alla Cittadella del Rugby di Parma. Dopo un lunghissimo viaggio, rifocillati e assistiti, si sono trasferiti all’ostello di Corniglio, accolti dalla cooperativa 100 Laghi e dalla comunità locale, con la partecipazione attiva e coordinata dell’amministrazione comunicale guidata dal sindaco Giuseppe Delsante.
A distanza di un paio di settimane, le attività volte a favorire l’inserimento e il benessere delle persone accolte sono state tante e frenetiche. “L’arrivo all’ostello”, racconta Cinzia Ferraresi presidente della 100 Laghi “è stato commovente per tutti noi. Erano stanchi per il lungo viaggio e molto provati dall’esperienza che stanno vivendo. I primi giorni sono stati caratterizzati da un grande trambusto. Ci siamo adoperati per farli sentire meglio possibile. Fin da subito hanno mostrato tantissima riconoscenza e hanno cercato di rendersi autonomi nella quotidianità. Noi siamo sempre presenti, soci della cooperativa, i soggetti coinvolti, diversi volontari, per assisterli nelle attività necessarie e programmate, come ad esempio le visite mediche. Cerchiamo inoltre di garantire sostegno e vicinanza. Giorno dopo giorno si sono rasserenati, a partire dai bambini che hanno potuto riconquistare un po’ di normalità anche se lontani dalla loro casa e dalla loro vita così bruscamente e violentemente interrotta. Mantengono una comunicazione costante con i famigliari rimasti in Ucraina, anche se si sta indebolendo la speranza di tornare presto da loro”.
In questa fase, si cominciano a vagliare le opzioni abitative facendo uno screening della situazione delle famiglie ospitate. Sono state individuate alcune soluzioni tra Parma e Piacenza e qualcuno ha già raggiunto parenti in Francia e Germania. “In questo poco tempo, si è creato un clima positivo e di fiducia”, continua Cinzia Ferraresi, “tanto che ci dispiace doverci separare ma siamo consapevoli che trovare sistemazioni adeguate sia importante per la loro stabilità”. E conclude: “Questa operazione è stata possibile grazie ad una rete solidale ampia e partecipata, dalle Zebre all’amministrazione comunale, agli sponsor e imprese che insieme ai privati si prodigano nelle donazioni per i beni di prima necessità”.
“Sono tante le iniziative realizzate dalla cooperazione di Legacoop” dichiara Edwin Ferrari, presidente Legacoop Emilia Ovest “per sostenere il popolo ucraino colpito, a tutti i livelli associativi, dal locale al nazionale, in collaborazione con istituzioni e organizzazioni internazionali”.