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Coop Consumatori Nordest e progetto Oliviero: come fare la raccolta dell’olio esausto al supermercato

Oliviero: olio vecchio, vita nuova. Diretto lo slogan della campagna che Coop Consumatori Nordest promuove per il recupero dell’olio vegetale domestico esausto: un nuovo tassello si aggiunge così alla politica che Coop realizza per favorire stili di consumo consapevoli e sostenibili. Con Coop Lombardia Coop Nordest è la prima catena della Gdo a promuovere questa raccolta nei suoi punti vendita.

Perché l’olio domestico esausto (quello delle fritture o quello della scatoletta di tonno ad esempio) è un prodotto di scarto pericoloso che può contenere sostanze inquinanti e il cui scarico in fognatura è vietato. Non ce ne rendiamo conto ma i danni ambientali generati dalla dispersione di queste sostanze nell’ambiente sono ingenti: basti pensare che 1 litro d’olio vegetale rende non potabile circa 1 milione di litri d’acqua.

Coop Consumatori Nordest ha deciso di impegnarsi per recuperare l’olio esausto e favorirne la corretta rigenerazione, in modo che diventi una preziosa risorsa per l’ambiente e l’uomo. Dopo la firma ieri del protocollo di Intesa da parte di Coop Consumatori Nordest con Iren (il gestore locale), Comune di Reggio Emilia e Atersir (Autorità regionale competente in materia), l’esperienza avrà inizio nella rete di vendita di Reggio Emilia.

I primi punti vendita a realizzare la raccolta sono Reggio Est, Canalina, Meridiana e i due Iper Ariosto e Baragalla. Fondamentale è stata la collaborazione del Comune di Reggio Emilia, di Iren e Atersir nella concreta realizzazione del progetto: ancora una volta la nostra provincia si è distinta per l’attenzione ai temi ambientali e la diffusione di stili di vita sostenibili. Sabato prossimo nei due ipercoop cittadini Baragalla e Ariosto la mascotte del progetto distribuirà materiale informativo sul progetto e spiegherà ai ragazzi il percorso dell’olio vegetale e il corretto smaltimento.

Il progetto sarà poi esteso anche a Ipercoop Po di Suzzara (Mn), Ipercoop Meduna a Pordenone, Ipercoop Torri d’Europa e ai supermercati Largo Roiano e Largo Barriera a Trieste. Alla fase di test seguirà l’adesione di altri Comuni in cui è presente Coop Nordest, con protocolli fra Assessorati all’ambiente e utilities territoriali che gestiscono il servizio.

“La raccolta dell’olio usato è uno degli interventi necessari per evitare gravi conseguenze ambientali al territorio – dice Mirco Tutino, assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia – A Reggio la frittura è parte della tradizione e anche quantità modeste, sulle centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti prodotti, possono creare veri e propri disastri alle acque superficiali e al sistema fognario. Portando la raccolta nei luoghi più frequentati dagli utenti si possono ottenere risultati importantissimi e la collaborazione della grande distribuzione è fondamentale».

Portando l’olio usato in Coop è inoltre possibile contribuire alla realizzazione d’iniziative di solidarietà locale sul territorio, finanziate con i proventi del recupero della materia prima riciclabile. Con iniziative come queste le città inquinate, dispendiose e irresponsabili, possono diventare laboratori per costruire la transizione verso la sostenibilità economica.

Come recuperare l’olio vegetale esausto? Attraverso i contenitori dedicati che si trovano nei punti vendita Coop. Basta raccogliere l’olio alimentare utilizzato per friggere e quello utilizzato per conservare i prodotti nei vasetti in una bottiglia di plastica ben chiusa, portare la bottiglia negli Ipercoop o nei supermercati abilitati e inserirla nell’apposito contenitore.

Perché non buttare l’olio esausto. L’olio gettato negli scarichi può causare seri problemi alle condutture. Inoltre, la dispersione nella rete fognaria pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori. Se liberato nel sottosuolo l’olio deposita un film sottilissimo attorno alle particelle di terra e ne impedisce l’assunzione delle sostanze nutritive da parte delle piante. Una volta raggiunte le falde acquifere ne basta un litro per compromettere la potabilità di un milione di litri d’acqua. L’olio vegetale è riciclabile al 100%, sia quello usato per friggere sia l’olio per conservare gli alimenti.

Quale olio recuperare? Si possono recuperare gli oli e grassi usati per la frittura, oli da conserve e sottoli, strutto e burro sciolto, oli e grassi rancidi e scaduti. Non si può recuperare l’olio minerale, da motore, da ingranaggi e nemmeno maionese, salse e condimenti (tipo salamoie). Il tutto senza resti di cibo e altri rifiuti.

Dove finisce l’olio alimentare esausto raccolto? Conferito in stazione ecologica e sottoposto a un processo di rigenerazione, l’olio alimentare esausto è valorizzabile per la cogenerazione di energia elettrica e termica o riciclabile come base per svariati prodotti: biodiesel per trazione, lubrificanti, asfalti e bitumi, collanti, mastici e saponi industriali.