Come i medici e gli infermieri, le forze dell’ordine o i commessi dei supermercati, anche i camionisti fanno funzionare un servizio essenziale per il Paese, mentre tutto si è fermato per l’epidemia da Covid 19.
Punto d’osservazione di questa attività è sicuramente il consorzio cooperativo Transcoop, che associa 250 autotrasportatori con circa 900 mezzi pesanti. Riforniscono di generi alimentari i supermercati, trasportano farmaci o altre merci autorizzate, raccolgono i rifiuti urbani. Ma il ciclo economico si è inceppato anche per molti di loro, come racconta il direttore generale di Transcoop, Livio Pallicelli. “Tutta questa attività rappresenta il 70% del nostro potenziale – le sue parole – ciò significa che abbiamo circa 250-300 camion fermi e che le nostre imprese socie hanno messo in cassa integrazione altrettante persone”.
La crisi sta lasciando il segno anche sul settore dei trasporti, con una parte dei mezzi fermi per il blocco delle industrie. Di contro, chi è sulle strade alla guida di un veicolo assiste a una sorta di miraggio per il traffico ridotto al minimo, quasi inesistente di notte. Ma allo stesso tempo, affronta i nuovi rischi del mestiere, la paura del contagio, da cui difendersi con le mascherine fornite dalla stessa Transcoop, con guanti e rispetto delle distanze fra le persone. Gli autisti reggiani non si sono tirati indietro nemmeno quando hanno dovuto consegnare merci a Codogno, in Lombardia, in tutto il centro-nord del Paese martoriato dall’epidemia. “Nessuno di loro si è mai fermato, nessuno ha detto no. Siamo al servizio del Paese, un grande grazie va tributato a queste persone che vanno a consegnare in ogni angolo d’Italia, anche nelle zone più a rischio”, ha giustamente sottolineato Pallicelli.
Gian Piero Del Monte
Fonte: www.reggionline.com