In merito all’articolo della Gazzetta di Reggio del 9 gennaio scorso, con anche un intervento del vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi, in merito al bando della Regione Emilia-Romagna per “giovani coppie e altri nuclei familiari”, sono intervenuti il 14 gennaio, sempre sulla Gazzetta di Reggio, il direttore di Legacoop Emilia-Romagna Igor Skuk e il responsabile regionale di Legacoop Abitanti Sergio Calzari.
“La Gazzetta di Reggio di sabato scorso, a pagina 3, ha pubblicato un articolo dedicato al 10° bando “giovani coppie e altri nuclei familiari” descrivendolo nel titolo come “flop da 12 milioni”. Nell’articolo – spiegano Skug e Calzari – vengono riportate anche alcune dichiarazione del vicesindaco e assessore alla Casa del Comune di Reggio Emilia Matteo Sassi, molto critico sul bando.
Sono punti di vista, quello della Gazzetta e quello di Sassi, che rispettiamo ma non condividiamo: il bando, come ha sottolineato la stessa Regione Emilia-Romagna, ha raggiunto con successo i propri obiettivi economici e sociali.
La diversità nelle valutazioni, legittima, dovrebbe essere frutto di un’analisi attenta, del confronto nelle sedi istituzionali (esiste un tavolo regionale delle politiche abitative, dove anche il vicesindaco di Reggio Emilia può portare le proprie proposte), della consapevolezza che sul tema abitativo sono in campo strumenti diversi tra i quali uno, ma non il solo, è il bando per le giovani coppie.
Il bando ha accompagnato centinaia di soggetti (sono state 536 le domande accolte a livello regionale) nel percorso verso l’abitazione in proprietà. Nella stragrande maggioranza si tratta di coppie o singoli (non è una colpa e non dev’essere un discrimine essere single) che hanno contratto mutui, si sono impegnati per 25/30 anni, hanno scommesso sul loro futuro. Sono giovani che non hanno sottratto niente agli altri: contrapporli ad altri giovani o ad altre persone è illogico e ingiusto. Vanno rispettati e incoraggiati. La politica regionale in tale senso è condivisibile, specialmente perché dimostra una vicinanza concreta, non a chiacchiere ma con i fatti.
Alcuni degli assegnatari delle risorse del bando ci hanno contattato e chiedono di essere tutelati e rispettati nelle scelte fatte. A loro va il nostro appoggio; un appoggio che abbiamo da subito concesso, non solo perché potevano essere potenziali assegnatari degli alloggi, ma principalmente perché vedere dei giovani, spesso con lavori precari e mal retribuiti, scommettere su se stessi ci fa capire che ci sono varie realtà e sensibilità, modi diversi di vedere e affrontare il domani.
Seneca diceva che il vento è sempre favorevole per chi sa dove vuole andare. Quei giovani hanno deciso di affrontare a testa alta il domani, con le difficoltà dell’oggi. Nessuna banca ha regalato loro i mutui. L’accompagnamento della Regione – definirlo una “vincita alla lotteria” è francamente ingiusto – equivale al modo di fare di chi sa mettere insieme senza alimentare differenze, rimuovendo ostacoli e barriere.
Un’ultima breve considerazione, esposta come dato e non come stucchevole polemica. I quasi 700.000 euro di cui beneficeranno i giovani reggiani avrebbero permesso all’ente pubblico di acquistare 4/5 alloggi, da destinarsi all’affitto permanente che, vista la difficoltà al ricambio degli inquilini delle case di edilizia sociale, avrebbero sortito un effetto molto limitato ora e irrilevante nel tempo. Perciò, visto che si parla di soldi pubblici, appare più concreta la scelta della Regione che, nella fattispecie, permette a 23 giovani di avere un’abitazione e di permettere all’economia con un investimento di 700.000 € di produrre un volume d’affari di 16 milioni di euro”.