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“Quando appoggio la testa sul cuscino. Fermata sbagliata, sognare per vivere”, una mostra sulla vita in carcere (coop Sirio)

E’ stata inaugurata presso l’aula magna del Liceo Artistico Paolo Toschi di Parma l’installazione “Quando appoggio la testa sul cuscino. Fermata sbagliata, sognare per vivere” esito finale del progetto MediaEvasioni. Realizzato oltre che dal Liceo Toschi, dalla Coop. Sirio e dall’Associazione Culturale Kinoki, con la collaborazione degli Istituti Penitenziari di Parma e la scuola Materna “La Locomotiva” e il sostegno della Provincia di Parma, attraverso il progetto EDUC.
«Con pochi elementi in cui racchiudere molti significati della vita passata dentro un carcere, si è voluto raccogliere una sfida iniziata con il progetto “Fare cinema in carcere… libera la bellezza ” e proseguita con il laboratorio narrativo “Etica sociale e legalità”. Il percorso ha portato un gruppo di studenti  del Toschi ad incontrare, anche fisicamente, il complesso mondo del carcere.
L’installazione racconta le vite di persone detenute. Sono vite che come tutte le altre partono da un’infanzia, in cui il mondo appare come un luogo da scoprire, condiviso con gli altri: genitori, fratelli e sorelle, amici. Ad un certo punto, tutto cambia e l’infanzia diventa un luogo da cui far ripartire la memoria e le passioni, ogni giorno, spesso alla sera, proprio quando si mette la testa sul cuscino».
 La mostra è stata inaugurata da Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, il parlamentare ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982, insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo. Al termine dell’inaugurazione Franco la Torre ha incontrato le classi partecipanti al progetto e poi si è recato presso gli Istituti Penitenziari di Parma, dove ha dialogato con i detenuti partecipanti al progetto ideato e promosso dalla Sirio “Etica e legalità. Laboratorio narrativo”.
Un incontro intenso, molto partecipato, dove a fare da filo conduttore è stato il libro di Franco La Torre “Sulle ginocchia. Pio La Torre, una storia”, uno dei testi utilizzati nel laboratorio. Dopo l’incontro con Gherardo Colombo ed Agnese Moro, a Franco La Torre è stata affidata la chiusura del progetto.
«Per noi della Sirio – afferma il coordinatore dei progetti, Giuseppe La Pietra –  si è trattato di proseguire l’importante lavoro culturale nel consolidare  il dialogo fra il fuori e il dentro le mura, guardando all’esperienza realizzata nel solco di Mario Tommasini e continuando a lavorare con scuole, associazioni, quale contributo a rendere il nostro tessuto socio-lavorativo sempre più inclusivo e meno stigmatizzante, sensibile ed attento alle vecchie e nuove marginalità sociali».
All’incontro, svoltosi nel teatro degli II.PP. di Parma, hanno preso parte, oltre ai detenuti, il Direttore, dott. Carlo Berdini, la Presidente della Sirio, Patrizia Bonardi, il personale della polizia penitenziaria, lo staff delle educatrici, alcuni volontari e una rappresentanza del Consorzio Solidarietà Sociale con alcune cooperative sociali che, ascoltando un appello dei detenuti e guardando all’attuale realtà detentiva di Parma, hanno preso in considerazione l’importanza di creare sinergie con altri significativi protagonisti del territorio affinché ci siano le condizioni per realizzare attività lavorative anche all’interno del carcere stesso.
Era presente anche la consigliera regionale Barbara Lori che ha portato i saluti dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.

L’installazione resterà aperta tutti i giorni fino a domani, giovedì 22 ottobre, durante gli orari di apertura del Liceo Paolo Toschi, in viale Toschi 1, con ingresso verso ponte Verdì.
La mostra è disponibile gratuitamente per altri allestimenti presso scuole e associazioni. Info Coop. Sirio: risorseumane@siriocoop.it.