A circa metà del percorso tracciato dal Piano Strategico 2020-2022, il CCFS (Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo) di Reggio Emilia ha raggiunto e, per alcuni elementi importanti, superato gli obiettivi prefissati. Per quanto riguarda la gestione ordinaria anche il 2021, dopo un buon 2020, è in linea con le attese. L’amministratore delegato Pier Luigi Martelli ha presentato al Cda i dati al 30 giugno relativi alle principali sei aree di intervento monitorate: stabilità delle fonti, ribilanciamento dell’attivo, dismissione degli asset, recupero crediti, primo margine e riduzione della posizione finanziaria netta. Tutte queste voci confermano il buon andamento già evidenziato alla fine dello scorso anno, consolidando la strategia in atto che rifocalizza la mission del CCFS sull’intermediazione creditizia verso i soci, per dare sostegno e impulso alla cooperazione.
Tra le innovazioni gestionali in corso quest’anno, anche un progetto di formazione interna e employer branding su Linkedin che coinvolge attivamente i dipendenti, per migliorare comunicazione, trasparenza e accountability del Consorzio verso gli stakeholders, a partire dalle 900 cooperative socie.
“Si consolida il riposizionamento di CCFS e prosegue un lavoro impegnativo che continua a produrre i risultati che ci attendevamo, ancora più significativi perché siamo già a metà del piano e perché realizzati in un contesto particolarmente complesso; siamo orgogliosi di ripagare in questo modo la fiducia dei soci” sottolineano il presidente Stefano Dall’Ara e l’amministratore delegato Pier Luigi Martelli, in carica dall’estate 2020.
Sul versante della stabilità delle fonti, essenziale per assicurare la sostenibilità finanziaria del Piano stesso, la struttura e l’ammontare dei depositi sono in linea, mentre il costo della raccolta è migliore delle previsioni. Prosegue la riduzione dei crediti a medio e lungo termine. La posizione finanziaria netta è addirittura positiva (+29 milioni di euro) e l’utilizzo dei finanziamenti bancari a breve è azzerato. Per la riduzione della leva finanziaria, la dismissione degli asset immobiliari e partecipativi, già formalizzati al 30 giugno 2021, è già pari a 56 milioni, vicino all’obiettivo dell’intero piano che è di 63 milioni. Il recupero di crediti problematici, che era previsto di 10 milioni per l’intero piano, è già oggi è di 29 milioni (in parte cash ed in parte con recupero di asset a reddito).
Sul versante del recupero della redditività della gestione caratteristica, il primo margine, atteso a 2,1 milioni quest’anno, ha raggiunto, al 30 giugno 1,6 milioni e dovrebbe arrivare ad 4,3 milioni a fine anno. Da rilevare anche per il 2021, dopo un buon 2020, l’andamento superiore alle previsioni delle partecipate industriali di CCFS, che hanno beneficiato di aumenti di capitale per sostenerne lo sviluppo.