L’Assemblea congressuale di Legacoop Reggio Emilia che si è svolta il 14 novembre al Teatro della Cavallerizza ha un significato storico per la cooperazione reggiana. Si è infatti concretizzato il progetto di unificazione con Legacoop Parma e Legacoop Piacenza, sancito davanti al notaio e alla presenza alla Cavallerizza dei delegati di Parma e Piacenza. Nasce così Legacoop Emilia Ovest, che rappresenterà 389 cooperative, diverse delle quali leader nei rispettivi settori a livello nazionale, cooperative che associano oltre 745.000 soci, per un valore complessivo della produzione di 7.794.789.232 euro, con 57.000 addetti. La sede legale sarà a Reggio Emilia, ma verranno mantenute le sedi operative di Parma e Piacenza, punto di riferimento territoriale per le imprese e le istituzioni.
Nella mattinata si è svolta l’Assemblea con le cooperative reggiane. Dopo i saluti del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, del presidente della Provincia Giammaria Manghi, del presidente, della Camera di Commercio Stefano Landi, del presidente di Confcooperative Reggio Emilia Giuseppe Alai e del presidente di Agci Reggio Emilia Mauro Veronesi, è seguita la relazione della presidente di Legacoop Simona Caselli.
La presidente ha sottolineato con forza le scelta fatta dalla cooperazione reggiana. “Oggi, in questi tempi difficili – ha spiegato Simona Caselli – siamo chiamati ad essere all’altezza della nostra storia, soprattutto qui a Reggio Emilia, la città che ha intitolato la sua piazza principale non ad un re o ad un condottiero ma ad un Padre della Cooperazione: Camillo Prampolini. Essere all’altezza della nostra storia significa oggi essere all’avanguardia dei processi, innovare per primi interpretando il futuro con intelligenza e competenza, agire con responsabilità e coraggio. La nostra organizzazione ha deciso di farlo attraverso due atti di grande cambiamento: l’assunzione di una dimensione di area vasta con Legacoop Emilia Ovest e costituendo l’Alleanza delle Cooperative di Reggio Emilia”.
La relazione di Simona Caselli si è molto proiettata verso il futuro: “La scelta di parlare di Cooperazione 2020 non è solo evocativa, ma di sostanza: si vuole ragionare con uno sguardo lungo, perché le nostre sono imprese intergenerazionali assumendo quello europeo come orizzonte culturale di riferimento e come luogo della competizione nel quale dovrà collocarsi un nuovo ciclo espansivo della cooperazione. E’ il contributo che vogliamo dare al nostro Paese ed alla costruzione di una società più equa. La cooperazione italiana – ha affermato la presidente di Legacoop – può farlo contando su alcuni punti di forza: il proprio patrimonio valoriale e di competenze, la dimensione europea e mondiale del movimento cooperativo, il percorso unitario dell’Alleanza delle Cooperative”.
Simona Caselli ha poi affrontato il tema della crisi che ha colpito alcune cooperative, in particolare nel settore costruzioni, per il combinato disposto di crisi di mercato, riduzione del credito, ritardi di pagamento sta subendo nel nostro paese una crisi di sconvolgente portata. “Questa situazione inusitata – ha detto la presidente di Legacoop – si è riverberata pesantemente e dolorosamente anche a Reggio Emilia, su cooperative di primaria importanza che operano in quest’ambito e Legacoop ha profuso durante questo mandato uno sforzo ed un impegno senza precedenti di tutta la cooperazione, per mettere in campo azioni volte a tutelare nella misura massima possibile i soci lavoratori ed i soci prestatori. Ma vogliamo fare chiarezza e respingere ricostruzioni strumentali e prive di fondamento: è bene ricordare che delle mille procedure aperte presso il Tribunale di Reggio, solo lo 0,7% interessa società cooperative. In particolare un fallimento su 754, e 5 concordati preventivi su 173, due dei quali (Coopsette e Unieco) conclusisi nel giro di pochi mesi con il ritorno in bonis delle aziende e con accordi con i creditori che prevedono il pagamento integrale dei crediti. Ad oggi, grazie alle newco di continuità Sicrea e Siteco ed al ritorno in bonis di Unieco e Coopsette, si è riusciti a mantenere il presidio produttivo delle imprese reggiane e di conseguenza dare continuità anche al rapporto di fornitura con l’indotto. Nelle condizioni date non ci pare un risultato da poco; è chiaro che la traversata del deserto non è finita e che la severità e la persistenza della crisi non consentiranno, a regime, di mantenere i volumi produttivi ed occupazionali precedenti perché il cambiamento di questo mercato è epocale e non appare reversibile e che saranno necessari quindi ulteriori processi radicali di ristrutturazione e riposizionamento. Per quanto riguarda il prestito sociale, con uno sforzo di solidarietà enorme e senza precedenti tanto più straordinario se si considera che è avvenuto in un periodo di crisi, la cooperazione reggiana ha operato per surrogarsi ai prestatori di Cmr ed Orion consentendo loro di recuperare, finora, il 40% del loro credito (con l’obiettivo di arrivare al 50%), in tempi anticipati rispetto alle procedure ed in misura maggiore di quanto previsto dai concordati. Su questo delicato tema ci aspettiamo che al Congresso nazionale venga approvato il testo dell’autoriforma da rendere immediatamente operativo nelle imprese aderenti”:
Altra questione affrontata da Simona Caselli è quello delle false cooperative. “Non è più tollerabile la presenza, pervasiva anche nei nostri territori, di false cooperative e del loro dumping contrattuale che stravolge il corretto funzionamento dei mercati, altera la concorrenza, distorce il modello cooperativo sfigurandolo e minandone la reputazione. Così come non è più tollerabile il ricorso sistematico agli appalti al massimo ribasso che come cooperazione reggiana deprechiamo da anni, spesso in solitudine anche nei nostri territori, di false cooperative e del loro dumping contrattuale che stravolge il corretto”.
Attenzione è stata data anche al futuro delle cooperative. “Le nostre associate – ha spiegato Simona Caselli – esprimono una progettualità eccellente in molti ambiti e fanno della qualità e della competenza gli elementi chiave della propria prospettiva. Molta parte del potenziale ce la giocheremo nella capacità di mettere in campo progetti intersettoriali come nel caso delle mutue, del nuovo welfare, del cohousing, della gestione dei beni culturali ed in tanti altri campi e di stare sulla frontiera avanzata dell’innovazione”.
Alle 15:00, sempre nel Teatro della Cavallerizza, alla presenza dei delegati di Reggio Emilia, Parma e Piacenza è stato sottoscritto l’atto costitutivo di Legacoop Emilia Ovest e sono stati nominati gli organi sociali. Presidente di Legacoop Emilia Ovest è stata eletta Simona Caselli, vicepresidente vicario Maurizio Molinelli, fino ad oggi presidente di Legacoop Piacenza, e vicepresidente Andrea Volta, presidente uscente di Legacoop Parma.
E’ seguita la tavola rotonda “Cooperazione 2020: immaginare il futuro. Cooperative, Università e Centri di ricerca insieme per l’innovazione”. Simona Caselli, Maurizio Molinelli e Andrea Volta ne hanno discusso con Arturo Tornaboni, direttore REI – Reggio Emilia Innovazione, Andrea Cilloni, delegato del Rettore dell’Università di Parma per i rapporti con la Cooperazione, Riccardo Ferretti, Prorettore della sede di Reggio Emilia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Francesco Timpano, Università Cattolica di Piacenza. La tavola rotonda è stata coordinata da Massimiliano Panarari, editorialista e saggista. Ha concluso i lavori dell’Assemblea il presidente di Legacoop Emilia Romagna Giovanni Monti.
Il percorso di unificazione, iniziato nel 2013, nasce da diverse motivazioni: rendere più forte, più utile e funzionale la struttura associativa e la propria rete di servizi in relazione ai nuovi bisogni ed alle esigenze di tutela e rappresentanza delle cooperative associate. Legacoop Emilia Ovest rappresenta 389 cooperative, diverse delle quali leader nei rispettivi settori a livello nazionale, cooperative che associano oltre 745.000 soci, per un valore complessivo della produzione di 7.794.789.232 euro, con 57.000 addetti. La sede legale sarà a Reggio Emilia, ma verranno mantenute le sedi operative di Parma e Piacenza, punto di riferimento territoriale per le imprese e le istituzioni.