Le firme di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, degli assessori regionali Palma Costi, Simona Caselli, Massimo Mezzetti; dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil Colla, Graziani, Zignani, di rappresentanti delle associazioni imprenditoriali della regione si sono aggiunte oggi a quelle degli oltre 20.000 cittadini emiliano-romagnoli che nelle scorse settimane hanno sottoscritto la proposta di legge popolare promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane per contrastare il fenomeno delle false cooperative.
«Le adesioni di oggi – ha commentato il presidente di Alleanza cooperative italiane Emilia-Romagna, Giovanni Monti – sono estremamente significative perché evidenziano che il diffondersi di false cooperative non è un problema solo per noi, ma una questione sociale e economica di grande rilevanza che richiede l’impegno e la volontà di tutti».
«Queste imprese – ha ricordato il copresidente di Alleanza cooperative italiane Emilia-Romagna, Francesco Milza – inquinano il mercato offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente: pagano meno i lavoratori, non adottano le misure di sicurezza nei posti di lavoro, spesso eludono il fisco chiudendo e riaprendo le attività sotto un nuovo nome. Una situazione che non è tollerabile».
«I controlli nei confronti delle cooperative non aderenti alle associazioni nazionali di rappresentanza – sottolinea il copresidente di Alleanza cooperative italiane Emilia-Romagna Massimo Mota – sono rari per scarsità di fondi e di organici, basti pensare infatti che nel 2015 la legge finanziaria ha tagliato al MISE il 90% delle risorse destinate all’attività di vigilanza sulle cooperative. Il risultato sarà che circa 50.000 cooperative non aderenti ad alcuna centrale potrebbero non essere soggette alle verifiche previste dalla normativa».
«Ci auguriamo – ha concluso Monti – che una volta giunta in Parlamento la proposta di legge possa venire presa in esame e giungere a una rapida approvazione: è interesse di tutte le persone e di tutte le imprese che agiscono correttamente che lo si faccia».
La proposta di legge prevede:
• la cancellazione dall’Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni;
• definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio;
• tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell’Erario;
• creazione di una cabina di regia al Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese con consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre Amministrazioni.