Sarà un Natale 2018 all’insegna del sociale e della legalità quello che Unieco Holding Ambiente festeggerà con i propri 90 dipendenti e amministratori il 21 dicembre. Infatti il pranzo degli auguri per le imminenti festività è diventata l’occasione per manifestare da un lato la propria vicinanza e sostegno alla Lanterna di Diogene, una cooperativa sociale con sede a Solara di Bomporto in provincia di Modena in un vecchio casale sotto l’argine del Panaro, oggetto di un furto di mezzi e attrezzature nel mese di settembre scorso; e dall’altro per sostenere il Consorzio Libera Terra, che raggruppa cooperative sociali che coltivano terre confiscate alla mafia, come CENTOPASSI l’anima vitivinicola delle cooperative Libera Terra in Sicilia.
“La Lanterna di Diogene è nata dai sogni di alcune persone – racconta l’Amministratore Delegato Stefano Carnevali – per dare risposta al desiderio che quasi tutti esprimono quando devono affrontare il mondo del lavoro: fare un lavoro che piace, che dia soddisfazione, fatto insieme a persone con le quali si sta bene.”.
E’ nata cosi un’attività dove possono lavorare anche persone diversamente abili, (sindrome di down, psicosi, paralisi cerebrale infantile), dove il lavoro è costruito insieme cercando di andare incontro agli interessi dei collaboratori. Coltivare la terra, allevare gli animali e trasformare tutto questo in piatti da offrire ai clienti in un luogo particolare e simbolico come l’osteria. “ Nel mese di settembre – continua Carnevali – quando abbiamo saputo dell’ignobile furto ai loro danni, ci siamo chiesti cosa potevamo fare di concreto per sostenere il loro progetto, ed è nata l’idea del pranzo di Natale per i dipendenti.”
Infine, siccome la legalità è sempre stata un punto di riferimento dell’attività di Unieco Ambiente e delle società controllate e partecipate, si è scelto di omaggiare tutti i 90 dipendenti e amministratori della holding reggiana, con uno dei prodotti del Consorzio LIBERA TERRA MEDITERRANEO che raggruppa cooperative sociali di Libera Terra che coltivano terre confiscate alla mafia in Sicilia. Il vino che sarà donato ai dipendenti proviene in particolare da CENTOPASSI (nel nome di Peppino Impastato) l’anima vitivinicola delle cooperative Libera Terra, distribuite nell’Alto Belice corleonese.
“Anche questa è una scelta etica e di valore – conclude l’Amministratore Delegato – perché abbiamo voluto sostenere e valorizzare il ruolo sociale di riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, ed in particolare dei terreni agricoli, e dare il nostro piccolo contributo a questo importantissimo lavoro avviato oltre 20 anni fa da Libera e da Don Luigi Ciotti”.